Lettera di un bambino

*** Un bimbo e la "sua" guerra *** Autore: Antonio Fabozzi
Oggi la mamma dice che non possiamo andare giù per il cortile, dice che è meglio se restiamo rinchiusi in casa. Ma io vi chiedo, lo chiedo a voi "grandi", se è giusto per un bimbo della mia età -ho quasi nove anni-, restar rinchiuso in casa, celato ai tiepidi raggi del sole, non vedere il cielo azzurro e nemmeno le bianche e candide nuv...olette, più dolci dello zucchero filato.
Se solo riusciste ad immaginare il cuor come mi batte,
quando le sirene assordanti ci dicono di fuggire nei sotterranei,
se per un solo attimo vi sfiorasse la fame che sento nel mio pancino,
se qualche volta, andando a dormire di nei vostri caldi e comodi letti, vedreste come tremo qui, senza coperte e senza luce in questa cantina piena solo di morte, forse non avreste il minimo coraggio, per
pronunciare una sola parola, ne per me, ne contro di me.

Mamma dice che il babbo tornerà più tardi. Come mi ha rallegrato questa notizia; finalmente oggi rivedrò papà.
E' da qualche giorno che non lo vedo. Mamma dice che è andato lontano, e ci vuole tempo perché torni.
Ah, se solo potesse ritornare in tempo, prima che giunga la sera, magari, scalderebbe le mie manine, così come faceva prima, quando su quello scalino ammuffito e tutto umido mi vedeva tremare in silenzio.
E così, si avvicinava, e con gli occhi lucenti che quasi sembrava piangesse, inginocchiandosi e accarezzandomi la testa, mi porgeva la sua razione di pane. Ma perché era triste? Non capivo.
Io ero così felice di essere lì con lui. Ora sono forse cinque giorni che non lo vedo. La sera tremo più di prima, or che il babbo non c'è e le sirene si mettono a suonare.
Di notte dalla finestra, guardando le stelle, penso a come sarebbe bello correre e giocare spensierato nel cortile senza il terrore di udire d'improvviso le maledette sirene. Ieri una bomba è caduta a un passo da noi; qualche metro più vicino e..... (Mamma mi stringeva forte). E intanto qualche idiota da lassù, con il suo aereo perfetto, tirava giù altre bombe. Chissà se il pilota ha da qualche parte un figlio, e lo ha mai abbracciato forte mentre qualcuno provava a far esplodere la propria casa.
Io battevo i denti e mamma mi teneva ancor più stretto e così io potevo sentire il mio e il suo cuoricino battere
insieme....forte, forte.

Ieri notte, ho sollevato gli occhi e, fissata una stella; le ho
chiesto, almeno per una notte, di farmi ridiventare un bambino normale, di farmi dimenticare della guerra,
voglio dimenticare il terrore di morte che sento quando
vengono giù le bombe, non voglio più tremare per il freddo,
non voglio piangere per la fame che sento,
non voglio vedere gli occhi tristi di mamma e papà,
se per una sola notte tutto ciò succedesse, allora io forse, sognerei come tutti i bimbi del mondo.
Se qualcuno lassù mi sentisse, se qualcuno ascoltasse le mie preghiere, veglierebbe sul babbo, che è ancora lì fuori e fa un freddo polare.
Ci sono ancora tante stelle lassù, ma io ho solo un sogno: BASTA CON LA GUERRA!
Vorrei che la mia preghiera venisse ascoltata, vorrei che i capi di Stato, prima di lanciare Ultimatum come se fossero temi in classe, penserebbero a noi bambini. E' così difficile pensare a noi? Forse si....

Non capite che la guerra è solo piangere quando babbo non c'è,
la guerra è tremare ad ogni bomba che lanciano contro il mio amato paese e che infrange i miei sogni da bambino, la guerra è il sentirsi diverso oggi e non avere un domani.
La guerra è veramente solo questo, credetemi una buona volta!!
Ma io ho parlato già troppo, e con le parole molti di voi non vanno d'accordo! Quindi fate una cosa, prima di iniziare una guerra venite nel nostro cortile a giocare un po' con noi...con noi bambini, guardandoci negli occhi e forse, solo così capirete una volta per tutte quanto è stupida e inutile la guerra.
Antonio Fabozzi

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