Una Storia quasi normale. Diario personale Giugno 2014

UNA STORIA NORMALE (O QUASI)
Diario personale Giugno 2014 

 Lunedi 16 Giugno. Tempesta nel Nolano...
Mi trovo in metro, a Napoli, Piazza Medaglie D'oro. Qualcuno ci dice che c'è una tempesta in atto, ma subito penso ad un normale temporale...
Giungo con i miei compagni di viaggio alla Stazione di Piazza Garibaldi della nuova metro, che fa letteralmente acqua da tutte le parti. In pochi minuti viene chiusa. Tro...vo rifugio sotto un portone, mentre un tavolino di un bar mi passa a fianco manco fosse una tavola da surf.
Dopo essermi inzuppato nel miglior modo possibile, prendo la circumvesuviana, che prosegue decisa....lenta ma decisa, quando ad un certo punto si ferma, si blocca. Il controllore, che ha riscoperto tra i suoi tanti ruoli, anche quello di comunicare con il prossimo, ci avverte che il treno si ferma lì, causa un albero che blocca la strada ferrata. Scendo come altri alla stazione designata, a 4 Km circa da casa mia. Tra una parola e l'altra scopro che un "Signore", sui 55-60 anni, che ha l'auto, dovrà passare per casa mia....
Penso sono salvo! Il cielo è plumbeo, inizia a piovere nuovamente e i tuoni rompono ancora gli indugi. Ma io sono "salvo", ho il mio Salvatore, tanto non gli costa nulla darmi un passaggio.
E invece no, gli "costerebbe tantissimo", tanto che mi dice (Senza nemmeno guardarmi negli occhi): " Mi spiace, ma siamo già in 4 ed io ho gli ammortizzatori dell'auto scarichi"..........................
A quel punto totalmente nauseato dall'appartenere anch'io alla sua stessa specie, apro il mio ombrello e mi dirigo tra tuoni, pioggia e grandine verso casa.
Morale della favola? Per fortuna che "persone" del genere sul mio cammino ne incontro ben poche. Mi sarebbe piaciuto conoscere cosa questa specie d'uomo penserebbe di un altro uomo di pari età, se avesse fatto con lui la medesima cosa che ha fatto in quel caso con me...
Le persone sono cosi poche abituate a mettersi nei panni (bagnati) degli altri che spesso dimenticano persino la propria "provenienza", e che poi alla fine, quello che oggi è capitato a me, domani potrebbe capitare a te....
Antonio Fabozzi

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